La solitudine può essere vissuta come un senso di vuoto che ci accompagna a prescindere dalle condizioni esterne.
Un vuoto, un bisogno di essere riconosciuti, la paura di essere abbandonati, l'incertezza del futuro e l'inconsistenza del presente sono prerogative di rapporti inconsistenti, d'incastri patologici e di una forte resistenza alla separazione.
La paura di abbandonare ciò che si conosce, una base “apparentemente” sicura, ci fa vivere situazioni di disagio, di noia, di spersonalizzazione e relazioni prive di reale intimità.
Allentare le resistenze e abbandonarsi alla propria solitudine senza necessariamente colmarla significa avviare un processo di cambiamento. Superare la solitudine come senso di vuoto significa aprirsi realmente agli altri ed avviare un vero incontro con se stessi essa.
“Senza una grande solitudine nessun serio lavoro è possibile” (Pablo Picasso)