Amore o Dipendenza affettiva: piccoli grandi segnali che fanno la differenza

L’ AMORE prescinde da ogni parola, si sente nel cuore e nel corpo, si respira si attende ci riempie di carica, bellezza ed energia, restituendoci ritmo e armoni.

Esso rappresenta una condizione essenziale dell’esistenza un bisogno fondamentale che riattiva parti di noi. Una tale forza è capace di travolgere piacevolmente ma anche di annullare la persona, andando incontro a vecchi fantasmi e ferite arcaiche non rimarginate.

Perché si possa vivere a pieno un amore, bisognerebbe aver fatto i conti con se stessi, aver vissuto la propria “solitudine” ed aver raggiunto un equilibrio altrimenti si vivrebbe un amore immaturo.

 

Cosa s’intende per dipendenza affettiva?

La dipendenza affettiva è uno stato di profonda insicurezza che spinge la persona a cercare negli altri supporto e sostegno. Le persone dipendenti tendono a ripetere le stesse relazioni con persone che richiamano le figure genitoriali in modo da compensare illusoriamente le eventuali mancanze, idealizzando e investendo troppo nell’altro.

Questo porta la persona a non attingere dalle proprie risorse interne, bensì a cercare sostegno negli altri, adattandosi e spersonalizzandosi pur di non rischiare di perdere l’oggetto d’amore.

Questa forma patologica di amore detta dipendenza affettiva crea legami squilibrati, caratterizzati da aspettative, bisogno di sicurezza e di continue dimostrazioni di affetto per riempire i propri vuoti affettivi. Una difficoltà relazionale che impedisce di viversi intimamente un rapporto per paura di essere abbandonati e non voluti. Una forma di sottomissione per essere accettati e “amati” soffocando ogni interesse individuale per occuparsi dell’altro.

 

Da dove origina la dipendenza affettiva

La dipendenza affettiva origina dal rapporto con i genitori durante l’infanzia quando i veri bisogni del bambino non erano adeguatamente visti e soddisfatti e i bisogni emotivi trascurati e da qui la necessita di cercare nutrimento negli altri. Ma anche cure eccessive e apprensione impediscono al bambino di sentirsi sicuro ed efficace per tanto bisognoso dell’altro.

Ciò crea un nucleo debole una percezione d’inadeguatezza, problemi di autonomia e una bassa autostima. Una mancata sintonia tra richieste del bambino e risposte del genitore potrebbe comportare un’immagine negativa di sé, come non degno di attenzioni e riconoscimenti.

 

Caratteristiche di un dipendente affettivo

  • Bisogno dell’altro, di accudimento, di protezione e di amore
  • Paura di essere abbandonato, di fallire ed essere giudicato
  • Bassa autostima
  • Senso di colpa
  • Dedizione totale all’altro/sottomissione e perdita d’interessi personali
  • Spersonalizzazione
  • Ansia e somatizzazione

 

Scelta del partner e relazioni “tossiche”

La persona dipendente spesso si percepisce come non meritevole d’amore, questo, pur di stare vicino a qualcuno, la condurrà tra le braccia di persone problematiche e, spesso, anaffettive, che creano uno stato di tensione continua.

Il bisogno dell’altro per colmare dei vuoti non fa altro che creare relazioni “tossiche” lontane da relazioni profonde e intime, accettando anche abusi e violenze.

L’amore così diventa un riempitivo di vuoti lasciati durante la crescita che crea uno stato di tossicità dovuto alla paura di essere abbandonati e di non riuscire a vivere da soli perché inefficienti. Si cerca la felicità negli altri pur di sentirsi visto e considerato creando così uno stato di non esistenza.

 

Chi sono i dipendenti affettivi?

La dipendenza emotiva riguarda principalmente le donne, compare nella prima età adulta e si presenta in vari contesti, matrice di base è il bisogno di essere accuditi che crea sottomissione e timore dell’abbandono.

Caratteristiche tipiche sono:

  • Difficoltà a prendere decisioni
  • Paura ad assumersi responsabilità
  • Timore ad esporsi ed esprimere disaccordo
  • Difficolta a lavorare autonomamente e ad assumersi responsabilità
  • Ricerca di accudimento e supporto
  • Percezione di essere indifeso e incapace da solo
  • Timore di essere lasciato da solo
  • Ricerca relazioni per evitare la solitudine

 

Trattamento della dipendenza Affettiva

Spesso il problema risiede nel non riconoscersi dipendenti perché si crede e si conosce quella forma di sottomissione come unica forma di amore, o meglio, di relazione. Altre situazioni vedono la speranza che qualcosa cambi come unico obiettivo per andare avanti. Il cambiamento inizia proprio quando si sperimenta uno stato di disperazione, di malessere, di contatto con se stessi e con i reali bisogni e desideri.

Questo è il primo passo che conduce a chiedere aiuto e iniziare un percorso psicologico di cambiamento per arrivare a viversi relazioni appaganti. Attraverso un rivivere le situazioni e i vuoti affettivi che hanno accompagnato la storia di vita della persona si riesce a leggere la realtà in modo più chiaro e da qui intraprendere, coraggiosamente, un cambiamento nel modo di sentire, pensare ed agire.

Questo non farà altro che spostare il focus sulla persona portandola a ricercare piacere nelle cose e nelle persone tale da aumentare autostima e voglia di vivere.       

 

Psicoterapia umanistica

Un setting accogliente ed un ascolto empatico riescono a far leva sulle risorse della persona, spesso, coperte dalla paura. Una paura che blocca, che ci fa accontentare di situazioni “scomode” pur di non farci vedere e sentire.

Un’esistenza vissuta all’ombra per paura di essere giudicati, non accettati e abbandonati.

Una terapia che ricerca il potenziale umano positivo verso una buona consapevolezza di sé. Analizzando quello che si è e si vuole veramente in modo da aggiungere, con i propri tempi, esperienze positive, accrescere autostima e migliorare l’immagine di sé.

Obiettivo principale è capire che si può avere una vita migliore e meritare di meglio se solo si affrontano e si sciolgono i nodi emotivi che ci bloccano.

 

Psicoterapia bioenergetica

Attraverso il corpo è possibile individuare i blocchi energetici, ovvero le emozioni represse e o traumi subiti che ci hanno costretto a difenderci. La Bioenergetica è una tecnica che permette d’individuare questi blocchi e di abbandonarli attraverso esercizi appropriati, ristabilendo equilibrio energetico, donandoci colore, forma e movimento. Dare voce e movimento a emozioni sopite e favorirne la libera espressione per liberare corpo e mente da tensioni e risvegliare il piacere di vivere, l’armonia e il benessere.     
Sentire e ascoltare il proprio cuore arginando le troppe razionalizzazioni e intrusioni esterne. Viversi il presente e prendersi cura di sé e del proprio corpo martoriato dal peso di un passato invadente e di un futuro incerto.

 

Percorso terapeutico umanistico-bioenergetico

Il percorso psicoterapico inizia con la consapevolezza di sé e dei propri modelli comportamentali, procede con la richiesta di aiuto e la reale motivazione al cambiamento e si concretizza con il recupero di nuove modalità di pensiero e di azione.

Gli obiettivo di questo percorso di “crescita” sono:

  • aumentare la capacità di autoanalisi e autoletture rispetto al proprio sentire e alle proprie emozioni arginando la paura che, spesso, copre tutte le emozioni
  • individuare le problematiche che spingono a viversi relazioni poco soddisfacenti e appaganti
  • contrastare i sintomi tipici della dipendenza: gelosia, controllo e ricerca continua di attenzioni
  • rivolgere l’attenzione a se stesso e ai propri bisogni, lavorando sull’assertività e su quello che realmente si vuole e non si vuole, senza timori
  • aumentare autostima e sicurezza
  • imparare ad amarsi scoprendo il valore della solitudine, fiducia in se stessi e piacere di vivere
  • riscoprirsi individui con una propria personalità psichica e fisica

Attraverso un lavoro fatto sulle emozioni in una relazione terapeutica rassicurante che orienta verso l’amor proprio, base essenziale per amare l’altro, valorizzandone le risorse, interessi e qualità che guidano verso un principio di autorealizzazione per una crescita personale.

Liberarsi da vecchi modelli relazionali ci rende liberi e indipendenti.

Desideri maggiori informazioni sulla dipendenza affettiva o vuoi maggiori informazioni? Contattami, sarò lieta di riceverti nei miei studi di Roma.

 

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