Disturbi dell'Umore: Disturbo Bipolare
Cos’è l’umore?
L'umore è lo stato emozionale ossia, l'insieme delle disposizioni affettive e istintive che determinano il tono prevalente dell'attività psichica. Uno stato emozionale che, se non ben equilibrato, può condizionare la vita dell'individuo in termini affettivi, cognitivi e comportamentali.
L'umore, come tono dello stato d'animo, si distribuisce lungo un “asse emotivo” ai cui estremi opposti troviamo la tristezza e l'euforia. Esso è influenzato da eventi esterni e/o interni ed è modulato da complessi meccanismi biologici dipendenti dal sistema limbico deputato ad arricchire con la componente emozionale le informazioni cognitive elaborate dalla neocorteccia. L'umore fluttua costantemente modificando cognizioni, emozioni ed energia.
Quando l'umore si modifica in maniera persistente e accentuata dando luogo a sofferenza psichica e fisica che si ripercuote sul comportamento abituale creando difficoltà adattive si può palare di disturbo dell'umore che si manifesta con una sofferenza più accentuate e duratura e/o con un'euforia troppo accesa tanto da compromettere le esperienze vissute, la percezione della realtà, del tempo, dello spazio, l'energia, il sonno, gli istinti e le normali funzioni sociali e lavorative della persona. Quello che caratterizza tutti i disturbi dell’umore è un quadro emotivo intenso, come profonda depressione o eccessiva euforia.
Le alterazioni del tono dell’umore sono principalmente:
- la depressione, caratterizzata da tristezza, calo della spinta vitale e ideazioni pessimistiche fino a pensieri autolesivi
- la mania, caratterizzata da eccessiva euforia, logorrea, aumento della velocità del pensiero fino a sfociare in sintomi psicotici come deliri.
- l'umore misto è caratterizzato dalla presenza di sintomi depressivi e sintomi maniacali in concomitanza detto anche “umore disforico“.
Alcune persone sviluppano la tendenza a presentare un tono d’umore basso alternato a momenti di eutonia (umore in equilibrio) e si parla quindi di depressioni unipolari . Altri sviluppano invece un disturbo in cui si alternano momenti di depressione e momenti di mania (o ipomania). In questi casi si parla di bipolare o depressioni bipolari.I disturbi dell’umore sono molto frequenti nella popolazione rispetto ad altre patologie o disturbi psichiatrici.
Il disturbo depressivo maggiore è il disturbo dell’umore più conosciuto e maggiormente diffuso soprattutto nella cultura occidentale è seconda solamente ai disturbi d’ansia e colpisce quindi una larga parte della popolazione mondiale.
Il disturbo bipolare
Il disturbo bipolare, prima conosciuto come malattia maniaco depressiva o come psicosi maniaco depressiva, è un disturbo caratterizzato da oscillazioni insolite del tono dell’umore, nel livello di energia, nei pensieri che inficia la capacità di funzionamento della persona, compromettendone lo stile di vita. Nel disturbo bipolare il sistema limbico non funziona correttamente e questo fa sì che il tono dell’umore diventi variabile, instabile indipendentemente dalle circostanze esterne.
Il disturbo bipolare è caratterizzato, infatti, dall’alternanza di uno stato depressivo e di uno maniacale (o ipomaniacale); quando c’è una compresenza di sintomi depressivi e sintomi maniacali con il predominio di irritabilità, ansia e irrequietezza, si può presentare lo stato misto. il disturbo bipolare, nelle sue manifestazioni più severe, può rovinare rapporti interpersonali, causare la perdita del lavoro e, in casi estremi, esitare in comportamenti suicidari. Questa malattia è totalmente compatibile con una vita normale e produttiva, ma le cure cui ci si sottopone durano per lungo tempo. Di solito questo disturbo si manifesta per la prima volta prima dei 30 anni e il primo episodio può essere sia maniacale che misto.
E’ leggermente più frequente nelle donne. Tendenzialmente le fasi depressive durano di più nel tempo, mentre le fasi maniacali o ipomaniacali durano meno (da una settimana a poco più di un mese). Il passaggio tra queste due fasi può essere relativamente lungo, consentendo al paziente un periodo di benessere, oppure può essere repentina
Cause e trattamento del disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è una malattia ereditaria che possiede una base biologica e viene trasmessa geneticamente. Il primo episodio maniacale-depressivo si verifica in età adolescenziale o nella prima età adulta. I sintomi possono, inizialmente presentarsi lievi e poco chiari, per tanto diventa difficile fare una diagnosi tempestiva. I fattori, psicologici e ambientali, coinvolti nello sviluppo del disturbo si chiamano triggers e possono peggiorare sintomi pre-esistenti o scatenare nuovi episodi di mania o depressione.
Alcuni fattori, come stress, abuso di sostanze, farmaci, cambiamenti di stagione, deprivazioni di sonno, possano scatenare o aggravare il disturbo, ma non causarlo. La malattia bipolare infine è cronica ma con i trattamenti psicofarmacologici adeguati il soggetto può essere mantenuto compensato grazie ad una terapia adeguata raggiungendo un ottimo livello di stabilizzazione della malattia e può condurre una vita normale. Il concetto importante per il trattamento di questa patologia è che non deve essere trattato l’episodio (depressivo o maniacale) ma deve essere trattata la malattia
Il disturbo bipolare nella terapia umanistica e bioenergetica
In una persona affetta da disturbo bipolare, che vive nella confusione, in un continuo fluttuare tra stati d'animo che lo deprivano di un corretto funzionamento psico-fisico, il corpo diventa uno strumento essenziale di consapevolezza e lavoro. La Psicoterapia Umanistica pone la persona, in tutta la sua complessità e unicità al centro dell'attenzione, accogliendo e ascoltando empaticamente pensieri, emozioni e corpo. Un corpo teso e martoriato da stati emotivi opposti e contrastanti.
Corpo e anima in perenne confusione tra ciò che si sente e ciò che si vuole realmente sentire, tra ciò che si fa e ciò che si vorrebbe fare, vittime di impulsi controllati da sbalzi di umore incontrollabili, che sfociano in comportamenti disfunzionali e disadattivi che minano la vita psicofisica e relazionale della persona. Un'altalena di eccessi di parole, pensieri e agiti e all'opposto depressione e mancanza di energia.
Che sia acceso o spento il soggetto il compito del terapeuta sarà di connetterlo con se stesso nel qui ed ora, nel rumore o nel silenzio, con la parola o con il corpo. Un primo piccolo passo si fa attraverso l'accoglienza e l'ascolto empatico per consapevolizzare e sintonizzare il paziente con le proprie emozioni sensazioni e pensieri all'interno della relazione psicoterapeutica. Si cercherà di energizzare il paziente per caricarlo attraverso movimenti che includono respirazione e voce, rallentando i pensieri e le sensazioni relative, ripristinando, per quanto possibile un naturale flusso energetico, allo scopo di creare un equilibrio nel disequilibrio, grazie alla consapevolezza degli stati d'animo e al riconoscimento di se stessi come persone